È una invocazione al Cielo
affinchè ogni forma di vita di questa terra sia sollevata dalla sofferenza e
dal male. Purtroppo il Dio a cui ci si rivolge è del tutto insensibile alle
preghiere che vengono dai suoi figli, ed è per questo che la
poesia termina con una risentita e ironica domanda rivolta al Cielo.
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O Cielo,
Tu che tutto vedi,
Tu che tutto senti,
fa’
che ogni parola
diventi
poesia,
che
ogni gesto
diventi
amore,
che
ogni spada
diventi
fiore!
O Cielo,
Tu che tutto vedi,
Tu che tutto senti,
fa’
che il deserto
diventi
giardino,
che
ogni uomo
ritorni
bambino,
che
ogni giorno
sia
sempre sereno!
O Cielo,
Tu che tutto vedi,
Tu che tutto senti,
ma
perché non vedi,
ma
perché non senti?
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Metrica:
Sei strofe di varia lunghezza con alcune rime e enjambement.
Titolo:
È l’ipotetica risposta del Cielo: niente mi tocca.
v.1-9:
La poesia inizia con una invocazione O Cielo, ripetuta all’inizio di
ogni strofa. Ugualmente avviene per Tu che tutto vedi / Tu che tutto
senti. Queste ripetizioni costituiscono una anafora. Come è noto, nelle
poesie di Palazzini, l’uomo è
sempre visto nei suoi aspetti più negativi che, in questo caso, sono
espressi dalla volgarità del linguaggio parola,
dal suo comportamento scorretto gesto, dalla sua violenza spada (metafore).
Da tutto questo scaturisce la necessità di un radicale cambiamento della
qualità della vita, che solo una Entità superiore può garantire, perché tutto
vede e tutto sente, così da trasformare la parola in poesia,
il gesto in amore, la spada in fiore.
v.10-18:
Anche la natura insieme all’uomo, necessita di cambiamenti, per cui la
quarta strofa è animata dallo stesso aneli- to che chiede la trasformazione del
deserto in giardino oltre che dell’uomo in bambino.
Deserto / giardino e uomo / bambino sono ossimori. L’uomo che
ritorna bambino simboleggia la bontà e l’innocenza che l’umanità ha
perduto fin dalle sue origini.
v.19-23:
Costituiscono la naturale conclusione
della lirica.
Il poeta si rende conto che le sue richieste non
hanno ascolto, e lancia la sua risentita e disperata invocazione al Cielo.
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